Bisogni Educativi Speciali

B.E.S. e D.S.A.

Nel contesto educativo italiano, è fondamentale distinguere tra ragazzi con Bisogni Educativi Speciali (B.E.S.) e ragazzi con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (D.S.A.), poiché le loro esigenze e gli interventi didattici differiscono.

I ragazzi B.E.S. rappresentano un gruppo eterogeneo di studenti che necessitano di attenzioni particolari nel percorso scolastico per diverse ragioni: difficoltà di apprendimento, svantaggio socio-economico, disturbi del comportamento, disabilità non certificate come D.S.A. o altre problematiche temporanee o permanenti. L’acronimo B.E.S. indica dunque un insieme più ampio di bisogni, che richiedono un’attenzione educativa personalizzata.

I D.S.A., invece, sono una categoria specifica di B.E.S. e comprendono disturbi neurobiologici come la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia. Questi disturbi influenzano specifiche abilità di lettura, scrittura e calcolo, pur non compromettendo l’intelligenza generale del ragazzo. La diagnosi di D.S.A. è certificata da specialisti e prevede interventi mirati e strumenti compensativi e dispensativi.

Il ruolo del docente di sostegno psicologo in classe

Il docente di sostegno che è anche psicologo svolge un ruolo cruciale per favorire la didattica inclusiva e il benessere degli studenti con B.E.S. e D.S.A. Le sue competenze multidisciplinari gli permettono di intervenire sia sul piano educativo che psicologico.

In classe, il docente di sostegno psicologo dovrebbe:

  1. Valutare e monitorare i bisogni individuali: attraverso osservazioni dirette e colloqui con studenti e famiglie, per capire le difficoltà e le potenzialità di ciascun ragazzo.
  2. Collaborare con il team docente: per progettare piani educativi individualizzati (PEI o PDP) che tengano conto delle specificità di ogni studente.
  3. Applicare strategie didattiche differenziate: utilizzando metodologie inclusive e strumenti compensativi come mappe concettuali, software specifici, tempi aggiuntivi per le verifiche.
  4. Supportare lo sviluppo socio-emotivo: aiutando gli studenti a migliorare l’autostima e le competenze relazionali, gestendo eventuali difficoltà emotive o comportamentali.
  5. Favorire la sensibilizzazione e la formazione: promuovendo momenti di confronto e informazione con insegnanti e compagni per creare un clima di accoglienza e rispetto delle diversità.
  6. Facilitare la comunicazione con le famiglie: coinvolgendole attivamente nel percorso educativo e fornendo indicazioni per il sostegno anche a casa.

In sintesi, il docente di sostegno psicologo è una figura chiave per garantire un’educazione equa e inclusiva, capace di valorizzare le differenze e di accompagnare ogni studente verso il successo scolastico e personale.


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